Restauro di infissi e portoni in legno massello
Clicca qui per scoprirne di più sul restauro degli infissi e portoni in legno massello
Il restauro degli infissi e portoni in legno massello
Gli infissi in legno massello
Restauro degli infissi in legno massello
Il restauro degli infissi in legno massello rappresenta una importante parte degli interventi di norma eseguiti dalla nostra ditta; l’esposizione agli agenti atmosferici negli infissi e serramenti da esterni ne causano una ciclica usura per cui diventa necessaria una manutenzione periodica. Inoltre a causa della loro importanza estetica e funzionale, che caratterizza fortemente gli edifici che decorano, diventano elemento da salvaguardare e mantenere nel tempo.
A titolo di premessa, come sempre, distinguiamo gli interventi accorsi su opere di interesse artistico ed architettonico da quelli svolti per committenze private avente carattere di mantenimento funzionale ed estetico.
Definizione degli infissi
Definizione di infisso: con tale termine e relativamente a questa premessa, con il termine “infissi” si indica l’insieme degli infissi e dei loro serramenti intesi come opera di finitura di un edificio destinata alla chiusura dei vani di porte e finestre.
Tali opere possono occupare una posizione prospiciente l’interno o l’esterno di un edificio ed assicurano, con le loro caratteristiche: isolamento termico e acustico, resistenza agli agenti atmosferici ed al fuoco e funzione di difesa.
Infissi in legno e manutenzione
Il mantenimento funzionale degli infissi è il primo e più importante obbiettivo riguardante l’intervento di restauro di questi; tramite mirate e studiate operazioni è, ed è stato, possibile recuperare infissi fortemente degradati che continuano a svolgere la loro funzione ancora oggi.
Quando il recupero totale o parziale non è, o non è stato possibile, si provvede alla sostituzione con uno nuovo che rispetti gli standard prestazionali di un moderno infisso e che, in aggiunta, abbia un metodo costruttivo ed una materia prima che rispettino l’elemento originale da sostituire.
La falegnameria Rangoni Basilio e il restauro di infissi in legno massello
Il nostro team di progettisti è stato più volte chiamato a collaborare con enti e studi per la risoluzione di problemi relativi alla progettazione di infissi nuovi in armonia con quelli da sostituire utilizzando materiali uguali all’originale o di prestazioni più elevate (es. uso del legno lamellare), con l’impiego di tecnologie moderne o l’aggiunta di accorgimenti operativi che si integrino in maniera silenziosa ed armonica in modo da non stravolgere l’aspetto formale dell’infisso (es. l’uso di apposite guarnizioni, di pellicole a controllo solare o di sicurezza).
Degrado degli infissi in legno
I fenomeni di degrado più comuni che interessano gli infissi in legno sono legati alla marcescenza della materia che, essendo fortemente soggetta all’azione degli agenti atmosferici subisce dapprima un degrado superficiale che riguarda la finitura e lo strato più superficiale del legno cui segue un degrado più profondo e invasivo della materia prima che ne risulta fortemente alterata.
Gli agenti atmosferici e l’esposizione degli infissi determinano condizioni di forte stress della materia che può tradursi in alterazione cromatica della vernice di finitura e del legno sottostante, crettatura delle superfici che si aggrava nel tempo con l’infiltrazione di acqua piovana o l’esposizione ad attacchi biologici, ossidazione degli elementi metallici di connessione e movimentazione che successivamente compromette il sistema di apertura/chiusura degli stessi.
In particolare assumono importanza le parti degli infissi che si trovano dove si formano ristagni di acqua (davanzali per le finestre e parti inferiori di porte-finestre poste a diretto contatto con il terreno e l’umidità di risalita).
Migliorare gli infissi in legno massello
Un intervento di frequente esecuzione, che permette di migliorare la tenuta di finestre e porte-finestre ed eseguibile in tempi brevi e con ottimi risultati in termini di incremento dell’isolamento termo-acustico e di sicurezza, è quello della sostituzione dei vecchi vetri (ancora molto presenti quelli a lastra singola di spessore esiguo) con vetrocamera o vetro di sicurezza unitamente all’installazione o sostituzione di guarnizioni e dei gocciolatoi.
Questi accorgimenti uniti ad una nuova verniciatura eseguita con prodotti dalle caratteristiche appositamente studiate per l’esterno conferiscono una seconda e duratura vita ad infissi anche fortemente compromessi in apparenza.
In concreto l’intervento consiste nell’approfondimento (o creazione se si tratta di infissi con sistema di alloggiamento del vetro del tipo “a infilare”) del canale ospitante il vetro che in origine era di pochi millimetri, in modo che riesca ad accogliere un vetro più spesso (il vetrocamera ad esempio è spesso circa 22 mm e più) assieme ai regoli di rigiro.
La sostituzione di un vetro di 3-4 mm con uno più spesso crea un forte aumento del peso della finestra, sarà prioritario assicurare anche che le ante riescano a sostenere e mantenere la loro funzionalità ed assicurare un elevato standard di sicurezza per gli utilizzatori; questo sarà possibile con accorgimenti di varia natura come l’utilizzo di regoli fermavetro dal profilo appositamente studiato per adattarsi alla nuova situazione, l’apposizione di squadre in metallo o perni in faggio per il mantenimento dell’ortogonalità degli elementi, l’uso di rondelle alza-porta o l’asportazione di materia da traversi e montanti della finestra.
Durante queste operazioni è altresì possibile creare intorno alle ante e sul montante di chiusura, appositi canali per le guarnizioni ad incastro; tali guarnizioni hanno la funzione di evitare la dispersione di calore dall’interno verso l’esterno in inverno e dall’esterno verso l’interno in estate, di compensare le tolleranze di lavorazione e di montaggio dei serramenti e di quelle dovute al movimento in opera dello stesso e di evitare infiltrazioni di acqua o umidità dai serramenti e aumentare l’isolamento acustico.
Le guarnizioni sono costituite da materiale plastico, tipo neoprene, e possono avere differenti colorazioni per inserirsi meglio nell’insieme, il materiale deve essere sufficientemente elastico in modo da poter subire le deformazioni senza rompersi, anch’esso è soggetto a degrado dovuto all’ambiente ed all’usura che provocano la graduale perdita di elasticità e subiscono un affaticamento dovuto alle continue compressioni nelle operazioni di chiusura dei serramenti.
La verniciatura degli infissi in legno
La verniciatura di telai ed ante di finestre e porte-finestre è eseguita con l’apposizione di uno strato di impregnante trasparente cui segue uno strato colorato, stesura di due o più mani di vernice da esterno brillante o satinata. Se si tratta di infissi verniciati si rende talvolta necessaria la stesura, tra la superficie preparata (ripulita e scartata dall’esistente) e le nuove mani, di prodotto apposito isolante che costituisce una base stabile e non incerta su cui posare la nuova verniciatura.
Il restauro delle persiane in legno massello
Per quanto riguarda gli interventi su persiane possiamo dire che rispettano a grandi linee le dinamiche delle finestre; sostituzione e riparazione degli elementi degradati la cui funzionalità risulti compromessa, consolidamento degli incastri, funzionamento e tenuta della chiusura, sostituzione o manutenzione delle parti metalliche, pulitura e stuccatura delle superfici e successiva verniciatura con prodotti appositi in più mani.
Vernici e coloranti del legno sono ogni volta scelti prendendo a campione quelli originali, con particolare attenzione rivolta ai casi in cui l’intervento di restauro non riguardi la totalità degli infissi ma soltanto una porzione e si renda necessaria un’armonizzazione cromatica con l’esistente.
I portoni in legno massello
La Rangoni Basilio e il restauro di portoni in legno massello
La Rangoni Basilio s.r.l. ha con orgoglio eseguito, negli anni di attività, interventi di restauro su portoni lignei particolarmente importanti per la città di Firenze; il portone del deposito del Brindellone (lo storico carro processionale della città), il portone della Basilica di Santa Croce, Il portone della Chies di Santa Trinita, il portone della Porta Santa Maria Novella della Fortezza da Basso, i portoni di Palazzo Spini Feroni, il portone di Palazzo Vecchio ingresso su Via della Ninna, i portoni situati nel piazzale della Galleria degli Uffizi, compreso quello dell’Accademia dei Georgofili, i portoni della facciata di Palazzo Pitti solo per citarne alcuni…insomma una storia di restauro che và di pari passo con la storia della nostra splendida città.
Se a questi grandi e mirabili esempi aggiungiamo gli interventi su portoni “minori”come dimensioni ed importanza, potremmo certamente affermare di essere presenti con il nostro lavoro in tutta la città metropolitana ed i suoi dintorni.
Importanza e utilità dei portoni in legno massello
Una responsabilità importante visto che i portoni lignei sono l’ingresso principale di un palazzo e come tale devono rappresentarne la bellezza e le caratteristiche mantenendo al contempo la funzionalità d’uso e la sicurezza dell’interno.
Fatta eccezione per casi particolari non dobbiamo dimenticare che il portone è un accesso da e verso l’interno, un ingresso che deve essere aperto e chiuso numerose volte nel corso della giornata e che deve garantire la sicurezza di quanti dimorano all’interno.
Nel corso degli anni abbiamo eseguito restauri di tipo sia estetico che funzionale, adeguando l’antico al moderno predisponendo il montaggio di dispositivi di apertura automatizzati, adeguando l’infisso alle normative per i locali pubblici, ai cambiamenti dovuti a nuove destinazioni d’uso degli ambienti.
Composizione dei portoni in legno
I portoni sono composti da una ossatura interna eseguita con materiale meno pregiato, su cui si appoggia una pannellattura esterna variamente ancorata e decorata fatta con materiali più nobili e resistenti fortemente condizionati dall’importanza del palazzo cui fungono da ingresso e dalla sua funzione (basti pensare ai ricchi intagli dei portali degli edifici religiosi piuttosto che le importanti chiodature dei portoni di edifici adibiti alla difesa).
Possono contare una o più ante a seconda delle sue dimensioni, dell’epoca e dalla posizione.
Come per i mobili anche per i portoni l’apparato stilistico e tecnologico è testimonianza dell’epoca in cui è stato costruito e la sua funzione ed uso ne determinano in maniera importante, le principali caratteristiche e peculiarità; dal materiale alla decorazione passando per l’impiego di ferramenta e applicazioni, tutto ci riporta all’importanza dell’edificio che custodisce al suo interno, alla funzione che esso svolgeva all’interno della società, alla potenza economica e civile del personaggio che lo ha commissionato all’epoca.
Il restauro dei portoni in legno massello
Con una tale varietà di tipologie e materiali anche l’intervento di restauro assume caratteristiche fortemente mirate ad ogni singolo caso con l’adozione di tecniche e modalità di lavorazione stabilite, in linea generale, a monte dell’intervento ma spesso riconsiderate in corso d’opera per il sopraggiungere di situazioni e problemi non prevedibili se non dopo l’inizio dei lavori, quando cioè si comincia a toccare con mano anche quanto nascosto dal rivestimento superficiale e dall’apparato decorativo.
Una analisi dell’opera per quanto accurata non ci mette mai in salvo da quanto possiamo trovare sotto il rivestimento; le parti basse dei portoni ad esempio, spesso risultano essere nell’ossatura completamente compromesse anche se il rivestimento (che il più delle volte è composto da materiali più resistenti e durabili) appare esteticamente integro e ben conservato.
Un altro esempio è la rimozione a scopo manutentivo di serrature o ferrature che, una volta spostate dalla sede originale, rivelano la completa inconsistenza del materiale sottostante.
In linea generale possiamo affermare che i punti e le modalità di intervento sono le stesse elencate alle voci precedenti e si differenziano, al solito, in relazione all’importanza storico-artistica del manufatto ed alla sua destinazione d’uso.
Ad una preventiva fase di analisi e studio della conservazione del portone segue una definizione degli obiettivi e la strategia per conseguire il risultato finale.
Come abbiamo detto il portone è un manufatto il cui funzionamento è necessario ed indispensabile, è quindi opportuno prima di ogni altra operazione testarne il funzionamento e gli eventuali accorgimenti per assicurarlo, anche con l’inserimento di apposite rondelle negli aghi o con lo spostamento dei cardini o la rimozione di materiale che risulti d’ingombro.
Qual’ora fosse necessario il trattamento di disinfestazione solitamente sui portoni, per le loro caratteristiche e dimensioni, è più pratico programmare la somministrazione con prodotti a base di permetrina mediante iniezione o spennellatura, trattamento raccomandato anche sulle eventuali reintegrazioni previste.
Il consolidamento riguarderà sia l’ossatura del portone che il rivestimento esterno e le decorazioni, intervento che prevederà il trattamento del legno con appositi prodotti consolidanti al fine di restituire resistenza meccanica al materiale. Le parti che più necessitano questo tipo di trattamento in un portone sono quella superiore e quella inferiore in cui l’acqua delle precipitazioni svolge maggiormente la sua azione degradante con conseguenze a volte molto gravi.
L’entità della pulitura dipenderà dal risultato finale che si vuole ottenere; spesso al fine di proteggere maggiormente il legno alcuni portoni sono stati, durante interventi precedenti, coperti con vernici e smalti coprenti che hanno nascosto l’aspetto del legno sottostante oppure tale espediente è stato usato per intervenire in maniera sbrigativa e senza pretesa. In tal caso sarà necessaria una puliturà energica, eseguita con prodotti chimici e l’ausilio di strumenti meccanici per riportare alla luce la superfice lignea.
Se invece il portone presenta decorazioni di pregio, intarsi, applicazioni, dovrà essere eseguita una pulitura leggera, non profonda, che non ne aggravi le condizioni di conservazione.
Una volta che il portone è messo a nudo e rivela tutte le sue componenti, si eliminano le aggiunte con un impatto disarmonico sulla leggibilità dell’intero manufatto e si procede alle sostituzioni delle porzioni che non si è potuto risanare tramite consolidamento e alle reintegrazioni con materiali idonei (stesso tipo di legno vecchio sano, stabile e trattato con antiparassitario).
Necessario a questo punto fissare la superficie decorata al supporto con l’utilizzo di appositi collanti non rigidi e resistenti alle intemperie e predisporre la superficie per il trattamento finale.
Soprattutto nella parte esterna e meno protetta dagli agenti atmosferici i portoni subiscono delle alterazioni cromatiche a volte importanti, che vanno ad interessare non solo la parte del film superficiale della vernice ma anche gli strati più profondi della fibra legnosa; per ovviare a ciò è necessario prevedere un trattamento di omogeneizzazione del colore che può avvenire in maniera meccanica o chimica.
Raggiunto un livello di colorazione del legno omogeneo si procede con la prima coloritura e verniciatura su cui si eseguono le necessarie stuccature a colore, si prosegue con le necessarie tonalizzazioni delle parti reintegrate per procedere poi con la stesura della finitura decisa in fase di progettazione dell’intervento.
Al contrario di quanto si possa pensare non sempre le dimensioni di un portone ne giustificano lo smontaggio previo restauro: al fine di eseguire al meglio gli interventi sono state numerose volte rimossi dalla sede originale portoni dalle dimensioni importanti mentre sono stati eseguiti sul posto interventi su manufatti di minore dimensione la cui permanenza sul posto era, però, indispensabile per la sicurezza del luogo cui erano deputati.
La Rangoni Basilio
Restauro e manutenzione di un portone storico presso Piazza della Libertà a Firenze
Ecco un progetto di restauro e manutenzione, realizzato su un portone d’ingresso di un condominio storico situato vicino a Piazza della Libertà e Parterre, a Firenze.
Il nostro team di esperti artigiani ha affrontato diverse sfide tecniche al fine di garantire un risultato di alta qualità che rispettasse l’integrità strutturale e funzionale del portone storico.
Il lavoro è iniziato con la ricostruzione di un dado di ferro pieno con foro conico, realizzando un calco del pernio del bilico esistente sulla bandella del portone, per assicurare una rotazione fluida dell’anta.
Questa soluzione è stata scelta per evitare di smontare il ferro della bandella bassa e preservare la verniciatura del retro del portone, che era ancora in buone condizioni.
In seguito, un muratore collaboratore ha allargato il vecchio foro sul pavimento e incassato il blocchetto di ferro saldato su piastra d’ancoraggio, che serve a scaricare a terra il peso dell’anta. Dopo aver posizionato in asse l’anta, il muratore ha fissato il tutto con cemento a presa rapida.
Non è stato necessario intervenire in modo significativo sul legno del portone; dopo la ricostruzione e posa del rallino, è stata registrata la molla di chiusura dell’anta e sostituito il cilindro della serratura elettrica, verificando infine la chiusura del portone.
La nostra falegnameria è orgogliosa di aver portato a termine questo progetto, offrendo una soluzione duratura e funzionale per l’intero condominio.
Restauro degli infissi di una villa storica sulle colline di Firenze
La nostra falegnameria ha recentemente completato un delicato progetto di restauro per un cliente privato che possiede una splendida villa d’inizio Novecento situata sulle incantevoli colline di Firenze. Il progetto ha riguardato il restauro degli infissi esterni, in particolare dei bandelloni, che avevano bisogno di un intervento di rinnovamento e conservazione.
I nostri artigiani hanno iniziato il lavoro raddrizzando i regoli imbiecati per garantire la perfetta funzionalità degli infissi e preservare il fascino storico dell’immobile. Successivamente, è stata eseguita la sverniciatura della parte esterna dei bandelloni, eliminando con cura gli strati di vernice vecchia e danneggiata.
Per mantenere l’aspetto originale e armonioso della villa, abbiamo eseguito una conguagliatura a colore, abbinando con precisione la tonalità della vernice ai colori esistenti dell’edificio. In seguito, i bandelloni sono stati riverniciati con un ciclo all’acqua, un metodo ecocompatibile e durevole che garantisce una lunga durata e una minima manutenzione.
Infine, abbiamo proceduto alla riverniciatura della parte interna degli infissi, rispettando lo stile e il carattere dell’epoca dell’immobile. Grazie all’esperienza e alla competenza dei nostri artigiani, la villa ha riacquistato il suo antico splendore e la proprietà gode ora di infissi perfettamente funzionanti e in armonia con l’architettura storica del luogo.
Alcune immagini degli infissi una volta terminati i lavori di restauro
Un portone d’ingresso antico in legno restaurato dopo un incendio
Questo portone d’ingresso a due ante in legno noce è inserito in un portale di 3.60 x1.28 con sovrapporto vetrato a due ante con griglia antistante. Il portone e l’inferriata sono in stile Liberty.
Le tracce dell’incendio subito dal portone antico in legno
Siamo stati informati dai proprietari che il portone aveva subito un incendio. Perciò il portone è stato smontato e portato in laboratorio per il restauro.
Dopo aver smontato le balze in rame, si sono trovate le tracce della bruciatura sull’ossatura interna e delle modifiche effettuate per rivestire in rame le balze.
Un restauro anche per le parti in bronzo
Con la proprietaria si è deciso di riparare il portone, risanando quello che era possibile e rintegrando quello che era perduto sulla base delle impronte ritrovate.
Il fabbro di fiducia della proprietà ha realizzato, seguendo le nostre richieste, le due nuove balze bronzate e sagomate, il ripristino dei battenti in bronzo e le nuove bocchette per le casette della posta. A fine restauro è stato rimontato tutto.
Il restauro del portone antico in legno e la sua riverniciatura
Per la parte lignea sono state ripulite tutte le superfici in noce ed eseguito il trattamento antiparassitario, smontaggio delle ferrature antiche, ripulite e riverniciate, trattamento con convertitore della ruggine della inferriata del sovrapporto e riverniciatura, ricostruzione delle balze con ripresa d’intagli e integrazione delle cornici deteriorate, sostituzione della serratura elettrica.
Riverniciatura con ciclo di verniciatura trasparente all’acqua della parte esterna previa conguagliatura a impregnante dei toni chiari agli scuri e finitura semilucida. Riverniciatura della parte interna con ciclo di verniciatura a smalto chiaro all’acqua, compreso il sovra luce, verniciato a doppio colore come il portone.
Il restauro delle finestre della Sala delle Carte Geografiche degli Uffizi di Firenze
Dopo 20 anni, riapre finalmente il Terrazzo delle Carte Geografiche degli Uffizi.
La nostra azienda ha avuto la possibilità di intervenire per i lavori di restauro delle finestre della Sala delle Carte Geografiche.
Il restauro delle finestrature esterne è iniziato con:
- lo smontaggio dei due finestroni
- la sverniciatura/scartatura della superficie lignea
- il restauro della struttura lignea con l’integrazione delle parti lignee fatiscenti o deteriorate
- lo smontaggio dei meccanismi
- l’oliatura delle cerniere
- successiva verniciatura a più mani con ciclo all’acqua, previa conguagliatura ad impregnante dei toni chiari agli scuri
- mani finali di vernice cerata da esterno intervallata da scartavetratura
Per un maggior controllo dell’illuminazione della Sala ci è stato chiesto di inserire nello spazio interno fra il finestrone e la controfinestra una tenda a rullo motorizzata.
Il funzionamento della finestra esterna è stato riprogettato per mantenere le spartiture originali delle ante ma cambiare la modalità di utilizzo. Si sono modificate le intaccature dei telai e delle ante per utilizzare il meccanismo della GU, dove non è stato possibile si sono rifatti i regoli.
L’apertura delle due ante centrali, che erano scorrevoli, è diventata a bilico verticale. Poi tutte le ante sono state ridotte in altezza per inserire in alto il cassonetto della tenda. In questo modo ogni anta si apre verso l’interno. I vetri esistenti sono stati sostituiti con vetri di sicurezza extra chiari.
Il restauro del rosone antico della chiesa della Calza a Firenze
L’oblò prima del restauro
Durante il restauro della facciata della Chiesa di San Giovanni Battista della Calza, nei pressi di Porta Romana, ci è stato chiesto di smontare tutto l’infisso, anta e telaio dell’oblò che non si apriva più. Sono stati rimossi anche i vetri soffiati (tondi di Venezia) dato che il tessuto di piombo non sosteneva più il peso dei vetri.
L’intervento di restauro sull’oblò
Dopo lo smontaggio abbiamo ricomposto e incollato il telaio tondo e l’anta. E’ stata rimontata la ferratura a bilico e verificato il funzionamento. Si è fatta una sottile cornice interna circolare con soprammonto per fermare il vetro restaurato dall’interno, che in precedenza era fissato con chiodi e con stucco da vetraio.
Tutte le superfici lignee sono state verniciate nel colore uguale all’originale e i vetri antichi sono stati ritessuti a piombo (Vetreria Mellini) e rimontati nell’oblò che è stato rifissato alla muratura.
Il palazzo Settimanni e il restauro dei portoni antichi e delle finestre di facciata a Firenze
Il Palazzo Settimanni, le cui tracce risalgono al 1400, è situato nel quartiere di Santo Spirito nell’area detta “Oltrarno”, a sinistra del fiume. Qui si concentravano le attività artigianali e artistiche. Nel cinquecento, in seguito al trasferimento a Palazzo Pitti della famiglia dei Medici, le famiglie aristocratiche vi si stabilirono per costruire le loro fastose abitazioni. Il palazzo occupa parte di un isolato fra Via de’ Preti, via delle Caldaie e via della Chiesa e si sviluppa per cinque piani, compreso il seminterrato.
Il Palazzo Settimanni è stato inaugurato nel luglio del 2021 , dopo i lavori di restauro, tutti affidati a maestranze locali, in occasione del centenario della Maison, come sede dell’archivio storico di Gucci.
Il restauro dei portoni antichi
La nostra azienda ha vuto il compito di restaurare i portoni al piano terra. Quello centinato con rosta sull’angolo di via de’ preti e il grande portone a due ante centinate, ingresso del palazzo al n. 5 di Via delle Caldaie. Entrambi in legno cipresso, essenza tipica della Toscana, ed altri più piccoli.
Il restauro delle finestre di facciata
Sono stati restaurati tutti gli infissi del Palazzo compreso le sette finestre di facciata del primo piano con i vetri antichi con il tessuto di piombo, e i grandi “occhi” del sotto tetto.
Restauro dei portoni antichi e delle finestre centinate per l’hotel 25hours di Firenze
Presentazione dei lavori di restauro per il 25hours Hotel di Firenze, in zona Santa Maria Novella, via Palazzuolo e piazza San Paolino
Portoni antichi restaurati
Durante i lavori di ristrutturazione per l’apertura del nuovo hotel della catena tedesca 25hours Hotel a Firenze, siamo stati contattati per restaurare tra gli altri, i rimanenti portoni antichi compreso un portone a due ante con guardiola.
Portone antico restaurato per ingresso bar
Abbiamo anche restaurato un grande portone antico a due ante centinate recuperato durante le demolizioni e rimontato in nuova posizione: è diventato l’ingresso del Bar “Companion”.
Finestre centinate restaurate
E per finire, abbiamo restaurato le finestre centinate, una decina a piano strada, che sono state restaurate con revisione e sostituzione della ferramenta e rimontate con nuovi vetri camera.
Clicca qui per scoprire i lavori di costruzione che abbiamo realizzato per l’Hotel 25hours di Firenze.
Prenda contatto con noi
Compila il modulo appena sotto
GARANZIA COMMERCIALE 10 ANNI come da condizioni di vendita | Facilità di pagamento.
Contattandoci tramite questo modulo prende conoscenza e accetta la nostra Privacy Policy
Prenda contatto con noi
Compila il modulo appena sotto
GARANZIA COMMERCIALE 10 ANNI come da condizioni di vendita | Facilità di pagamento.
Contattandoci tramite questo modulo prende conoscenza e accetta la nostra Privacy Policy